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Pillole di coabitazione, si parte!

Con la fine dell’estate inauguriamo una serie di articoli dedicati all’abitare condiviso e al racconto delle esperienze che ci permettono di scoprire questo argomento.

Negli ultimi anni in Italia si stanno facendo sempre più spazio soluzioni abitative che prevedono una forma di condivisione degli spazi, per far fronte ad un disagio abitativo riscontrabile non solo nell’assenza di alloggi a costi contenuti sul mercato immobiliare, ma anche e soprattutto come bisogno di una rinnovata vita comunitaria, recupero di coesione sociale e mutuo soccorso in realtà sempre più disgregate ed isolanti come quelle urbane.

L’introduzione della pratica della condivisione in quella che è la funzione privata per eccellenza che caratterizza la nostra società, l’abitare, rappresenta un cambiamento epocale e allo stesso tempo il recupero e la declinazione in chiave odierna di pratiche che sono appartenute al genere umano per secoli. La sfida di questi nuovi modelli abitativi è quella di migliorare la condizione abitativa intervenendo sulla dimensione relazionale, attraverso la costruzione di una comunità abitativa sostenibile, collaborativa e solidale, che rifletta i suoi effetti positivi sulla realtà che la circonda, creando comunità anche alla scala del quartiere. La condivisione si articola dunque secondo un doppio canale, sia tra gli appartenenti alla specifica comunità in questione, che interagiscono attraverso gli spazi comuni e una pianificazione concordata di attività ed interventi, sia tra la comunità ed il quartiere in cui essa si inserisce, tramite la presenza di locali ed eventi aperti anche a persone non strettamente coinvolte nella coabitazione. La condivisione si estende così a tutto il quartiere, generando coesione sociale ad uno stadio più ampio e promuovendo welfare comunitario ed economia locale.

Nelle prossime settimane approfondiremo questi argomenti negli articoli dedicati alle pillole di coabitazione, andando a conoscere anche  i modelli insediativi basati sulla condivisione proposti all’interno delle politiche abitative pubbliche.

5 commenti

  1. Renato Zanella

    Condivido pienamente il vostro progetto dell’abitare condiviso e vi ringrazio per il vostro impegno avrei aggiunto alla vostra bacheca “divieto di solitudine” Vi chiedo gentilmente quali sono i prossimi progetti Freedom del Comune di Empoli per partecipare al prossimo bando.
    Io e mia moglie rientriamo nella fascia grigia, mia moglie è nata a Empoli e le piacerebbe ritornare ad abitare nella sua città oltretutto dove abitiamo abbiamo avuto la disdetta del contratto di locazione.
    Ringraziando vi porgo i miei saluti.

    • Admin

      Gentile Renato,
      al momento non sono previsti altri progetti come Freedom nel Comune di Empoli, ma la terremo aggiornata qualora dovesse essere creato un bando simile.

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